
Avere a che fare con le cartucce scariche non è mai una bella cosa.
Forse per via della generale penuria d’informazioni quando si acquista una stampante, si finisce sempre a pensare che esaurite le cartucce (specie nelle stampanti laser, con i toner scarichi) ci si debba semplicemente arrendere all’idea di comprare nuove cartucce e sostituirle.
Il processo di rigenerazione, invece, è un modo molto pratico e molto valido per chi vorrebbe evitare di dover spendere in continuazione soldi extra e possibilmente avere la disponibilità della cartuccia esaurita in maniera più “istantanea”.
Cosa serve per rigenerare una cartuccia
Per cominciare il processo di rigenerazione delle cartucce, ovviamente occorre un kit per lo scopo. Su Amazon, o nei negozi di rivendita di cartucce (Prink, Ecostore,Tonersshop) è possibile trovarli per il proprio modello e sono composti solitamente dalle boccette di inchiostro per stampanti (nero, magenta, giallo e ciano) assieme a delle siringhe da usare per iniettare l’inchiostro all’interno delle cartucce.
Una volta acquistato il kit, molto semplicemente basterà trovare il foro presente sulla propria ricaricabile. Non tutte le cartucce sono ricaricabili, quindi è necessario saperlo prima di acquistare il kit, cercando online o informandosi tramite i rivenditori.
Il foro dove ricaricare la cartuccia potrebbe essere “nascosto” sotto l’adesivo, il quale sarà da forare per renderlo visibile e dopodiché, con la dovuta lentezza, prelevare la quantità necessaria di liquido dalle boccette. Solitamente il necessario è 2ml, ma quest’informazione è sempre presente online e solitamente è facilmente osservabile guardando il livello dell’inchiostro all’interno della cartuccia, il quale non deve mai avvicinarsi troppo al bordo.
Una volta terminata la ricarica, ovviamente non essendoci più l’adesivo a fare da “tappo”, sarà necessario mettere un piccolo pezzo di scotch o un adesivo per coprire il foro scoperto e la cartuccia dovrà riposare qualche ora (dalle 2 alle 5, a seconda del tipo) così da poter essere utilizzata.
Come controllare la cartuccia sia utilizzabile e quante volte rigenerarla
Molto facilmente, per verificare se la rigenerazione è andata a buon fine, sarà sufficiente provare a fare una stampa. Molti software di controllo della stampante riconoscono le cartucce rigenerate come “quasi scariche” o “cartucce compatibili”, quindi non c’è pericolo se questi messaggi appaiono, anche se ovviamente quando il programma non riesce più a leggere bene il livello dell’inchiostro è un po’ problematico.
Purtroppo il processo di rigenerazione non è senza difetti. Innanzitutto non è detto che la cartuccia originale sia rigenerabile, quindi spesso e volentieri serve di comprare dei supporti appositi che, costando leggermente di più, permettono poi di risparmiare sulla lunga corsa. Inoltre, non è sempre possibile rigenerare in maniera efficace le cartucce ed è necessario capire alcuni punti fondamentali.
Innanzitutto non è possibile ripetere la procedura all’infinito. Un buon numero di volte per cui effettuarla è intorno 4, andare oltre significa prendersi il rischio che la stampa non riesca bene per via dell’usura delle testine e per le spugne deteriorate. Proprio riguardo le spugnette interne, quelle che “assorbono” il colore per poi trasferirlo su carta, è di vitale importanza che non rimangano a secco per troppi giorni. Una cartuccia rimasta vuota per due settimane o più avrà sicuramente delle spugnette rovinate, troppo secche e darà risultati mediocri o pessimi di stampa.
Un punto importantissimo, infine, è quello di valutare attentamente la qualità degli inchiostri con cui andrete a riempire la cartuccia. Non tutti i prodotti in commercio sono della stessa qualità e, specie se il vostro obiettivo è quello di ottenere risultati ottimi dalle stampe, sarà necessario affrontare l’acquisto dei kit con un’attenzione particolare, dando priorità a siti specializzati o recensioni oneste.
In conclusione: fai da te o negozio?
Rigenerare le cartucce è un’operazione che può essere fatta a casa (usando dei guanti e ricordando che è possibile sporcarsi un po’ nel mentre) oppure rivolgendosi a un centro di rigenerazione. Nel caso la portiate a un negozio, solitamente ci penserà il negoziante a reperire il kit e svolgere da sé il tutto, ma nel caso lo vogliate fare a casa, potrebbe essere una buona idea quella di fare la “scorta” di kit, specie se l’uso della stampante è intensivo e l’inchiostro viene consumato in fretta.
Buona Stampa!