
Era il piatto forte del Google I/O 2017 ed è arrivato puntuale come un orologio svizzero: durante il keynote d’apertura si è parlato in modo approfondito di Android O, la prossima versione del sistema operativo più diffuso al mondo (2 miliardi di device hanno installato il “robottino”).
Attorno ad Android O c’era d’altronde un fitto alone di mistero che stasera è stato almeno diradato un minimo. Sono state elencate alcune delle nuove features, è stata mostrata una prima interfaccia e, soprattutto, sono stati indicati i punti cardine sui quali si baserà il futuro sistema operativo: batteria, velocità e stabilità. E’ stata rilasciata inoltre la developer preview 2 e la prima beta ufficiale alla quale potranno iscriversi su questo link i possessori di Google Pixel e alcuni modelli del Nexus (Nexus 5X, Nexus 6P, Nexus Player).
Per quanto riguarda la batteria, ad esempio, è stata lanciata la funzionalità Android Studio Profilers che permette al S.O. di ridurre le prestazioni in background di una determinata app, pur non riducendone le prestazioni. E’ uno dei tanti accorgimenti, ovviamente, che Android O porterà con sé per aumentare la durata della batteria dei dispositivi mobili.
Qualcosa “live” è stato comunque mostrato: interessante la funzionalità picture-in-picture, così come lo strumento che permette di compilare in automatico i campi nome utente e password anche all’interno delle app. Senza dimenticare le notifiche “coi punti”, che compariranno sulle icone delle app come su iOS: la differenza è che esattamente da quei puntini potranno essere consultate le notifiche relative. Insomma, grandi novità in arrivo, vedremo se nei prossimi giorni salterà fuori altro.