L’Antitrust multa Whatsapp: 3 milioni di euro per aver condiviso dati personali con Facebook

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E’ arrivata oggi, come un fulmine a ciel sereno, la clamorosa multa inflitta dall’Antitrust a Whatsapp. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha sanzionato la celebre app di messaggistica istantanea per 3 milioni di euro per aver indotto a credere ai propri utenti che se non avessero accettato la condivisione dei dati personali con Facebook, il servizio sarebbe cessato.

Una falsità, considerato che qualunque utente di Whatsapp avrebbe potuto rifiutare di concedere i propri dati; ed è proprio la mancata chiarezza su questo punto ad aver fatto propendere per la clamorosa decisione. In realtà, c’è un ulteriore punto contestato e su cui si è dibattuto molto negli ultimi mesi.

Nei nuovi termini di condizione ed utilizzo, infatti, vengono considerate troppo vessatorie alcune clausole, una tra tutte quelle che consente a Whatsapp di interrompere il servizio a proprio piacimento, senza preavviso né motivo.

Ricordiamo che nel luglio del 2014 Facebook acquistò Whatsapp per una cifra record, soltanto pochi mesi dopo fu reso noto il programma di “scambio dati” interno. Una procedura che ha reso necessarie diverse inchieste da parte dell’Unione Euoropea (con cui si è raggiunto un accordo di “tregua” almeno fino all’estate per permettere di porre fine alla condivisione) e che ha provocato anche una denuncia diretta da parte dell’associazione dei consumatori in Germania.